Stagione NBA 2007/2008

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view post Posted on 11/12/2007, 13:47
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Wade guarisce Miami
Nowitzki sbanca New York

Gli Heat battono Phoenix (117-113) per la prima volta in tre anni, il tedesco guida Dallas sui sempre più deludenti e fischiatissimi Knicks. Atlanta al terzo successo nelle ultime quattro trasferte. Vittorie anche per Philadelphia e Sacramento

NEW YORK (Usa), 11 dicembre 2007 – Miami vince anche a Phoenix, Dallas si sbarazza facilmente di New York grazie a un super Nowitzki (36 punti) e Orlando si fa sorprendere da Atlanta.
Philadelphia-Houston 100-88
Un banale incidente di gioco subito da Tracy McGrady priva i Rockets della sua stella e Philadephia ne approfitta raggiungendo la terza vittoria consecutiva. McGrady si infortuna girandosi la caviglia mentre palleggia indisturbato e deve lasciare il campo nel secondo tempo con 25’ giocati e 12 punti realizzati. I Sixers hanno inaugurato alla grande la nuova era iniziata una settimana fa con la nomina dell’ex gm dei Nets Ed Stefanski a presidente e gm della squadra. L’allargamento della rotazione dei giocatori, principale innovazione decisa da coach Maurice Cheecks, sta subito dando buoni frutti, Contro Houston, i Sixers sono arrivati a condurre di 30 punti. Houston però era alla seconda gara di un back to back ed era anche priva di Rafer Alston.
Philadelphia: Green 20 (8/15), Miller 17. Rimbalzi: Dalembert 13. Assist: Miller 12.
Houston: Wells 24 (8/14), Head 18. Rimbalzi: Wells 10. Assist: Francis e McGrady 3.
Orlando-Atlanta 87-98
Gli Atlanta Hawks chiudono in bellezza una serie di partite in trasferta con tre vittorie su quattro incontri. La difesa degli Hawks riesce a contenere bene le bocche da fuoco di Orlando, che finisce per tirare con la peggior percentuale della stagione (39.7%) e perde per la prima volta due partite consecutive. Atlanta conduce sempre fino alla fine dell’incontro (a parte il primo minuto e mezzo) e resiste a un parziale di 12-2 per Orlando sul finire del terzo quarto che riavvicina i Magic a -4. Ottime le cifre di Josh Smith: 20 punti, 16 rimbalzi, 5 assist, 4 stoppate e 4 recuperi alla vigilia della sfida contro i Toronto Raptors con il probabile ritorno di Andrea Bargnani.
Orlando: Turkoglu 22 (7/15), Lewis 15. Rimbalzi: Howard 18. Assist: Turkoglu 5.
Atlanta: Smith 25 (7/20), J. Johnson 24. Rimbalzi: Smith 16. Assist: Smith e A. Johnson 5.
New York-Dallas 89-99
I Mavs hanno vita facile al Madison Square Garden dove i Knicks scendono in campo senza Marbury e devono soccombere a Dirk Nowitzki in grande serata. Il tedesco segna il suo massimo stagionale di 36 punti, di cui 15 nel terzo quarto, che vede i Mavs prendere il sopravvento con venti punti di distacco. I tifosi di New York stavolta indirizzano la loro rabbia verso Eddy Curry, autore di soli 6 punti e in generale di una prova incolore. Il duo Curry e Randolph segna 2 punti nel primo tempo con 0/6 per Randolph e 1/7 per Curry.
New York: Randolph 24 (10/18), Crawford 19. Rimbalzi:Randolph 11. Assist: Crawford 5.
Dallas: Nowitzki 36 (14/23), Howard 22. Rimbalzi: Nowitzki 7.
Phoenix-Miami 113-117
Miami batte Phoenix per la prima volta nelle ultime tre stagioni e torna in Florida con due successi che concludono una road trip di sei gare sulla costa ovest. La trasferta di nove giorni era iniziata malissimo, ma con il ritorno di Dwyane Wade ai suoi normali livelli gli Heat hanno dato segni di risveglio. È la pessima difesa a condannare i Suns che non fanno nulla per ostacolare le incursioni di Wade e compagni. Miami tira con il 59% dal campo e domina anche sotto i tabelloni (46-29 nei rimbalzi). In ombra Steve Nash (4/13).
Phoenix: Hill, Marion, Stoudemire e Bell 19. Rimbalzi: Stoudemire 9. Assist: Nash 14.
Miami: Wade 31 (13/21), Haslem 21. Rimbalzi: Haslem e Right 12. Assist: Wade 6.
Sacramento-Milwaukee 96-93
Dopo un primo tempo equilibrato con i Bucks in vantaggio di due punti che aumentano a otto alla fine del terzo quarto, i Kings operano il sorpasso (78-76) grazie agli spunti offensivi di Garcia e Salmons e a una difesa aggressiva che tiene Milwaukee a secco nei primi tre minuti dell’ultimo quarto. Quindi le squadre lottano punto a punto fino al fischio finale. Un canestro di Ron Artest e un tiro libero dell’ottimo Salmons danno tre punti di vantaggio ai Kings nell’ultimo minuto. I Bucks hanno l’ultimo possesso della gara e trovano un discreto tiro di Michael Redd da dietro l’arco a 4” dal termine, ma il pallone rimbalza sul ferro e Sacramento festeggia.
Sacramento: Salmons 22 (9/14), Miller 17. Rimbalzi: Miller 10. Assist: Artest e Salmons 5.
Milwaukee: Redd 24 (8/19), Bogut 14. Rimbalzi: Bogut 9. Assist: Williams 9.
Adriana Galimberti






Beli: "No alla D-League"
Bargnani pronto a tornare

Belinelli dice no alla proposta dei Warriors: "Mi sento un giocatore Nba" e intando Golden State perde coi Lakers. Andrea ha smaltito l'infortunio e scalpita per tornare in campo con Toronto

NEW YORK, 10 Dicembre 2007 - Lo Staples Center porta decisamente male ai Warriors. Dalla sua apertura, otto anni or sono, Golden State nell’arena dei Lakers ha vinto una sola volta, incassando ben 16 sconfitte. La 16ª arriva proprio domenica sera. I Warriors giocano un buon primo tempo ma non riescono a rallentare Kobe Bryant nella ripresa e alla fine devono cedere 123-113.
IL FUTURO DI BELI - Non cambia la posizione di Marco Belinelli che per la settima gara consecutiva non va a referto e viene inserito nella lista "inactive". Adesso Don Nelson sembra addirittura tentato dall’idea di "retrocedere" Belinelli, spedendolo a Bakersfield, nella D-League, per qualche gara. "Forse non gli farebbe male giocare qualche partita – dice il coach dei Warriors – ma in questo momento non ci poniamo il problema. Lui è un giocatore orgoglioso e l’idea di andare a Bakersfield non lo alletta. Comunque si sta allenando bene e continua a migliorare". L’ipotesi D-League dovrebbe essere scongiurata anche perché il bolognese sembra avere le idee molto chiare. "Mi sento un giocatore Nba – commenta l’azzurro – voglio rimanere qui e lavorare con i miei compagni, considerato anche il fatto che siamo riusciti a creare un gruppo davvero bello".
KOBE SHOW - A Los Angeles i Warriors non giocano male fino alle battute finali del primo tempo. Kobe Bryant fa fatica dal campo (3/13) ma nel finale del secondo quarto i Lakers piazzano un parziale di 11-3 e vanno al riposo avanti 60-59. Nella ripresa Kobe ritrova ritmo in attacco e i compagni lo supportano nel migliore dei modi (alla fine i Lakers metteranno sette giocatori a referto in doppia cifra). I padroni di casa così riescono a scappare via con un break di 18-4 nel terzo quarto e conquistano il successo. Golden State per una volta vince la gara al rimbalzo (47 contro i 38 di L.A.) ma fa troppa fatica dalla lunga distanza, soprattutto per via dell’ostinazione di Stephen Jackson a prendere brutti tiri.
Los Angeles Lakers: Bryant 28 (7/17, 2/6), Bynum 20, Fisher 15. Rimbalzi: Bynum 11, Odom 10. Assist: Bryant 8.
Golden State: Davis 20 (4/8, 3/9), Jackson 18. Rimbalzi: Azubuike, Davis 8. Assist: Davis 7.
QUI TORONTO - Al termine di una bella sudata nell’allenamento mattutino dei Raptors nella palestra al terzo piano dell’Air Canada Center, Andrea Bargnani ha fatto una breve apparizione in sala pesi per un lavoro individuale e dopo il consueto rito dello stretching ha dedicato un momento ai reporter e alle telecamere delle tv canadesi: “Mi sento meglio ogni giorno che passa. Oggi mi sono allenato normalmente e mi sono sentito bene.” ha detto Bargnani, aggiungendo di aver partecipato all’intera seduta di allenamento e di non aver avuto problemi nei movimenti del ginocchio. “Penso di poter iniziare a giocare ad Atlanta se lo staff medico e tutti sono d’accordo.” I Raptors hanno in programma un back to back martedì e mercoledì, ma il Mago non è apparso preoccupato : “Io non ci penso. Sarà il coach insieme allo staff medico a gestire la situazione. So che faranno la cosa giusta e dunque non mi preoccupo.” Bargnani spinge per tornare all’azione prima possibile dichiarando che non ci si diverte quando si è costretti ad osservare e intanto ha elogiato i suoi compagni per la partita vittoriosa di domenica contro Houston: “È stata una grande vittoria perché nessuno si aspettava che vincessimo dopo il primo tempo. Abbiamo avuto una bella reazione”.
Simone Sandri e Adriana Galimberti


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Bargnani è tornato, Beli pure
Ora Toronto trema per Ford

I Raptors vincono ad Atlanta e il Mago gioca 12', ma deve ritrovare ritmo in attacco. TJ in un contrasto con Al Horford batte la testa sul parquet: ricoverato sembra in buone condizioni, operato Garbajosa. Torna a referto anche Belinelli negli Warriors: gioca 2', quando la vittoria su San Antonio è già in tasca

NEW YORK, 12 dicembre 2007 - Andrea Bargnani torna sul parquet e i Raptors battono gli Hawks, ma perdono TJ Ford. Torna in campo, anche se per due soli minuti, anche Marco Belinelli. I Warriors superano gli Spurs.
Atlanta-Toronto 88-100
Toronto passa ad Atlanta, recupera finalmente Andrea Bargnani, ma deve trattenere il respiro per le condizioni di TJ Ford. Il playmaker, infatti, a 1’31’’ dalla sirena con i Raptors sul +8, parte in contropiede, ma viene fermato da Al Horford il quale, nel tentativo di stoppare la conclusione di Ford, commette un brutto fallo. TJ cade male e batte la testa sul parquet, rimanendo immobile, ma cosciente, a terra. Considerati anche i passati problemi alla schiena del giocatore lo staff medico di Toronto preferisce non correre rischi e lo immobilizza su di una barella prima di portarlo in ospedale. Ford ha passato la notte al Piedmont Hospital di Atlanta mentre i compagni sono volati in Canada per prepararsi al match di mercoledì sera contro Dallas. Le prime indicazioni sono comunque positive. Il giocatore muove gli arti, quindi il peggio è scongiurato. Per quanto riguarda una diagnosi sull’entità dell’infortunio del giocatore bisognerà però attendere qualche giorno. Al Horford, espulso dopo il brutto fallo su Ford, negli spogliatoi sembra dispiaciuto per l’accaduto. “Mi dispiace molto – commenta il rookie degli Hawks – naturalmente non volevo fargli male, non sono un giocatore scorretto”. Tra l'altro ieri è stato operato al piede sinistro, per una necrosi alla tibia, anche Jorge Garbajosa. Gli è stata anche impiantata una placca al perone. Per l'ala-pivot spagnola si prospettano almeno due mesi di assoluto riposo.
Andrea Bargnani, invece, risolve i suoi problemi al ginocchio e torna sul parquet, ma sembra ancora lontano dalla condizione migliore. L’azzurro, infatti, alla fine gioca solo 12’ minuti, non riesce a trovare ritmo in attacco e fallisce tutte e quattro le sue conclusioni dal campo, chiudendo con due rimbalzi e nessun punto a referto. I Raptors portano a casa il successo grazie a due ottimi quarti, il secondo e il quarto. Ford a tratti è devastante e Chris Bosh piano piano sembra ritrovare il ritmo partita. Anche Jose Calderon dà il suo solito contributo dalla panchina. Toronto scappa via all’inizio dell’ultimo quarto piazzando un parziale di 13-3.
Atlanta: Williams, Johnson 23. Rimbalzi: Horford 10. Assist: Law 6. Toronto: Ford 26 (11/15), Bosh 20, Calderon 15. Rimbalzi: Bosh 13. Assist: Ford 8.
Golden State-San Antonio 96-84
Eccellente prestazione dei Warriors che dimostrano anche contro i campioni in carica di poter, a patto di avere Stephen Jackson nel lineup, rendere la vita difficile a tutti nella Nba. Torna a vestire la casacca di Golden State anche Marco Belinelli, finalmente a referto. L’azzurro entra sul parquet nel finale, a risultato acquisito, e fa in tempo a tentare una tripla (fallita). Comunque già essere tornato tra i 12 a disposizione di Don Nelson è una buona notizia. Senza Tim Duncan, ancora out a causa di un problema alla caviglia destra, gli Spurs questa volta steccano giocando decisamente male in attacco. San Antonio commette errori a ripetizione (ben 21 turnover), viene tradita da un Manu Ginobili troppo impreciso (4/14) ed è costretta a chiedere gli straordinari a un sorprendente Matt Bonner. Alla fine l’ex giocatore di Messina chiude con 25 punti e 17 rimbalzi (entrambi massimi in carriera) e risulta il miglior in campo per i campioni in carica. La partita prende una piaga favorevole ai padroni di casa all’inizio del secondo quarto quando San Antonio sbaglia nove delle sue prime 10 conclusioni dal campo permettendo così a Baron Davis e compagni di scappare via. Il secondo quarto si chiude con un parziale di 30-12 a favore dei Warriors i quali una volta avanti difendono senza troppi problemi il vantaggio e portano a casa il loro 12 successo nelle ultime 15 gare.
Golden State: Jackson 20 (3/10, 3/6), Davis 18, Barnes, Azubuike 16. Rimbalzi: Harrington, Azubuike 9. Assist: Davis 6.
San Antonio: Bonner 25 (6/12, 3/4). Rimbalzi: Bonner 17. Assist: Parker 6.
Simone Sandri

C'è LeBron, i Cavs vincono

Dopo 6 ko consecutivi, Cleveland ritrova la sua stella, che per la prima volta parte dalla panchina, e il successo. New Jersey in caduta libera, bene Washington, Detroit e Chicago

NEW YORK, 12 dicembre 2007 – Washington, Detroit e Chicago vincono senza problemi. New Jersey è in caduta libera e Portland vince a Utah senza Aldridge. Cleveland ritrova King James e il successo dopo sei sconfitte.
Washington-Minnesota 102-88
I Wizards continuano a cavarsela anche senza Gilbert Arenas (8-5 dallo stop dell’All Star) e liquidano Minnesota con l’importante contributo di comprimari come Roger Mason J. Che segna 17 punti ed è uno dei sei giocatori in doppia cifra per i Wizards. Non basta a Minnesota l’eccellente prova di Criag Smith.
Washington:Jamison 22 (7/22), Butler 20. Rimbalzi: Haywood 14. Assist: Jamison e Stevenson 5.
Minnesota: Smith 36 (14/22), Jefferson 14. Rimbalzi: Brewer 9. Assist: Telfair 10.
Cleveland-Indiana 118-105
Torna LeBron James e i Cavs interrompono una strscia perdente di 6 gare. La stella di Cleveland parte dalla panchina (non era mai successo nelle sue precedenti 333 partite nella nba) ed entra insieme a Larry Hughes e Varejao. L’idea lanciata da James di entrare con Varejao funziona perché vengono risparmiati i fischi al “figliol prodigo”, in rotta con la società prima di trovare un accordo monetario. Il vero re della serata si rivela però Larry Hughes che sfodera una fantastica prestazione con 36 punti, 3 palle recuperate e 3 stoppate.
Cleveland: Hughes 36 (8/9, 5/8 da tre), James e Ilgauskas 17. Rimbalzi: Gooden 11. Assist: Snow e James 5.
Dallas: Dunleavy 23 (7/11), O’Neal 18. Rimbalzi: Murphy 12. Assist: Tinsley 9.
New Jersey-L.A. Clippers 82-91
Ormai l’Izod Centre di New Jersey è diventata terra di conquista. Il record dei Nets in casa è di 4-9. Anche i Clippers imbarazzano Jason Kidd e compagni con una grande vittoria di squadra. La difesa fisica dei Clippers imbriglia Vince Carter e Richard Jefferson che insieme chiudono con un pessimo 11/38. Gli unici a salvarsi tra i Nets sono Malik Allen e Josh Boone in una serata in cui l’attacco dei Nets è disastroso nell’ultimo decisivo quarto, quando gli uomini di Lawrence Frank sbagliano 15 tiri consecutivi. I Clippers, che non vincevano in New Jersey dalla stagione ‘97/98, hanno ottenuto 35 punti dalla riserve ed hanno messo in mostra un grande Kaman, che se continua così probabilmente lo vedremo all’All Star Game. New Jersey: Jefferson 22 (6/21), Carter 16. Rimbalzi: Boone 14. Assist: Kidd 11.
L.A. Clippers: Kaman (8/14) e Thomas 18. Rimbalzi: Kaman 14. Assist: Knight 7.
Memphis-Detroit 103-113
Detroit non accenna a rallentare la marcia battendo Memphis alla sua maniera. Guidati dall’ispirato Billups i Pistons raggiungono un vantaggio consistente nel primo tempo e non si fanno impensierire da Memphis per il resto della gara. Solo otto palle perse di Detroit e il 50.6% al tiro. Memphis: Gay 20 (8/17), Gasol e Lowry 18. Rimbalzi: Miller 11. Assist: Gasol 5.
Detroit: Billups 28 (7/15, 12/12 tl), Hamilton 27 (11/16). Rimbalzi: Bogut 9. Assist: Williams 9.
Chicago-Seattle 123-96
I Bulls sono in grande serata al tiro e segnano 67 punti nel primo quarto. Ben Gordon vuole farsi perdonare la serataccia nella sconfitta contro Boston e chiude con 27 punti, ma è l’intero attacco di Chicago a funzionare. I Sonics lasciano il rookie Kevin Durant troppo solo a sostenere il peso offensivo e finiscono per subire un distacco di 27 punti.
Chicago: Gordon 27 (12/19), Deng 20. Rimbalzi: Thomas 8. Assist: Hinrich 8.
Seattle: Durant 16 (5/10), Szczerbiak e Gelabale 12. Rimbalzi: Green 6. Assist: Watson 6.
Utah-Portland 89-97
I Blazers ottengono il secondo successo in trasferta della stagione malgrado l’assenza di LaMarcus Aldridge. Bene Webster autore di 5 triple. Per Utah invece c’è ancora un brutto passo falso che allunga a 4 gare la striscia perdente.
Utah: Boozer 29 (11/17), Millsap 14. Rimbalzi: Boozer 13. Assist: WIlliams 9.
Portland: Webster 25 (9/13), Roy e Jack 16. Rimbalzi: Przybilla 10. Assist: Blake 8.
Adriana Galimberti

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Belinelli, piccoli progressi
Ma i Warriors vanno k.o.

Grazie all'infortunio di Monta Ellis il rookie va a referto e gioca gli ultimi 8', segnando una tripla (più un recupero e un assist). Golden State però si deve arrendere ai Blazers in gran forma (quinto successo consecutivo)

NEW YORK, 13 dicembre 2007 – Portland sta attraversando il miglior momento della stagione e anche Golden State se ne rende conto. I Warriors, infatti, si fanno superara dai Blazers 105-95, nonostante l’assenza per infortunio del miglior realizzatore e rimbalzista della squadra di casa, LaMarcus Aldridge. Piccolo passo avanti, di questi tempi bisogna accontentarsi di poco, per Marco Belinelli, che va a referto (Monta Ellis e’ out per un problema muscolare) e alla fine gioca gli ultimi otto minuti del match.
VOGLIA BELI - L’azzurro entra sul parquet con i Warriors a –8 e mostra subito di avere tanta voglia di fare bene. "Beli" fallisce un layup e una conclusione dalla lunga distanza, poi però centra la retina con una bella tripla. Portland però gioca con grande concentrazione gli ultimi minuti del match e non permette agli ospiti di rientrare in gara. Il bolognese si segnala anche per un recupero e un assist. Non sarà molto, considerate almeno le premesse di inizio stagione, ma rientrare in un modo o nell’altro nella rotazione di Don Nelson e’ comunque una buona notizia.
JACKSON IMPRECISO - Portland parte forte e mette in grossa difficoltà Golden State. Brandon Roy e’ in serata di grazia e quando si alza dalla panchina Travis Outlaw i problemi per la difesa dei Warriors aumentano. Stephen Jackson in attacco fa troppa fatica e, come gli capita spesso quando non trova la retina con continuità, insiste troppo con conclusioni decisamente forzate dal perimetro (alla fine chiuderà con 0/7 dalla lunga distanza). Non e’ un caso che Golden State quando Jackson non c’e’ (come nelle prime gare della stagione) o quando incappa in una serata difficile diventi una squadra normale. Baron Davis, infatti, e’ il leader ma l’ex Pacers e’ il giocatore in grado di alterare gli equilibri.
CINQUINA - Golden State comunque riesce a rientrare in partita all’inizio del secondo tempo ma nel finale del terzo quarto subisce un parziale di 12-2 che permette ai padroni di casa di scappare via e di centrare così il loro quinto successo consecutivo.
Portland: Outlaw 22 (8/12, 1/3), Jones, Roy 21, Przybilla 15. Rimbalzi: Przybilla 10. Assist: Roy 7.
Golden State: Davis 23 (6/12, 3/6), Barnes 15. Rimbalzi: Barnes 12. Assist: Davis 11.
Simone Sandri





Boston imbattibile in casa

Anche Sacramento si arrende (90-78): nei Celtics per la prima volta parte in quintetto il rookie Glen “Big Baby” Davis (16 punti, 9 rimbalzi e 10/10 dalla lunetta). Seattle passa a New York grazie ai rookie Durant e Green, Phoenix in volata su Utah

NEW YORK, 13 dicembre 2007 – Boston resta ancora imbattuta in casa. Seattle conquista il Madison Square Garden grazie ai rookie Kevin Durant e Jeff Green. Iverson ed Anthony vincono la sfida con Chris Paul.

Philadelphia-Minnesota 98-94
Il centro canadese Samuel Dalembert guida i Sixers alla quarta vittoria consecutiva risultando il miglior giocatore della gara con 18 punti, 11 rimbalzi e 9 stoppate che eguagliano il suo massimo in carriera. Dalembert ha indicato nella perdita di una decina di chili durante il training camp il segreto del sua stagione positiva.
Philadelphia: Iguodala 25 (8/17), Dalembert e Green 18. Rimbalzi: Dalembert 11. Assist: Miller 8.
Minnesota: Jefferson 22 (10/20), McCants 15. Rimbalzi: Jefferson 11. Assist: Telfair 11.

Indiana-Chicago 117-102
Indiana vince la battaglia contro Chicago in una partita che provoca due espulsioni e cinque falli tecnici. Dopo l’espulsione contemporanea di Troy Murphy e Tyrus Thomas (reazione di Thomas a un brutto fallo di Murphy) i Pacers hanno una reazione d’orgoglio e completano la rimonta avviata in precedenza, prendendo il sopravvento nell’incontro caratterizzato da molto nervosismo.
Indiana: Rush 22 (9/13), Tinsley, O’Neal e Daniels 18. Rimbalzi: O’Neal 9. Assist: Tinsley 8.
Chicago: Gordon 18 (7/21), Smith 16. Rimbalzi: Deng 7. Assist: Hinrich 8.

Charlotte-L.A. Clippers 108-103
Sam Vincent mischia le carte giocando per larghi tratti della partita con due registi in campo, Raymond Felton e Jeff McInnis e la mossa a sopresa dà buoni frutti. I Bobcats rimontano dal -14 del secondo quarto ribaltando il punteggio con un terzo quarto brillante (30-17 il parziale).
Charlotte: Felton 26 (10/17), Okafor e Wallace 25. Rimbalzi: Okafor 16. Assist: McInnis 8.
L.A. Clippers: Maggette 23 (9/14) , Kaman 17. Rimbalzi: Kaman 15. Assist: Thomas 5.

Boston-Sacramento 90-78
Per la prima volta nella sua stagione da rookie Glen “Big Baby” Davis parte nel quintetto dei Celtics al posto dell’infortunato Perkins e contribuisce largamente a mantenere l’imbattibilità del campo di Boston. Davis chiude con 16 punti, 9 rimbalzi e 10/10 dalla lunetta.
Boston: Pierce 26 (7/15), Davis 16. Rimbalzi: Davis 9. Assist: Rondo 5.
Sacramento: Udrih 16 (6/12), Artest 12. Rimbalzi: Moore 8. Assist: Artest 4.

New York-Seattle 110-117
I Sonics arrivano in hotel alle 4 di mattina dopo la disfatta di Chicago, ma trovano le energie necessarie per sconfiggere i Knicks, guidati dai due rookie Kevin Durant e Jeff Green. L’ex giocatore di New York Kurt Thomas segna 5 punti determinanti per il successo nei minuti finali.
New York: Crawford 26 (11/22), Randolph 27. Rimbalzi:Randolph 16. Assist: Crawford 6.
Seattle: Durant 30 (11/20), Green 17. Rimbalzi: Thomas 8. Assist: Durant 4.

Milwaukee-Orlando 100-86
Trascinati da Michael redd che sfiora la tripla doppia (27-10-9) i Bucks sconfiggono Orlando interrompendo una striscia di quattro sconfitte di fila. La gara è frammentata da una marea di falli che mandano in lunetta 36 volte Milwaukee e 39 Orlando.
Milwaukee: Redd 27 (9/17), Yi 18. Rimbalzi: Redd 10. Assist: Redd 9.
Orlando: Howard e Lewis 20. Rimbalzi: Howard 13. Assist: Nelson 7.

Houston-Detroit 80-77
Malgrado l’incredibile 6/22 dalla lunetta i Rockets sopravvivono all’arrivo di Detroit a Houston grazie al duo Yao-McGrady e alla pessima serata offensiva dei Pistons che tirano malissimo soprattutto da tre (4/15).
Detroit: Wallace 21 (7/17), Billups 15. Rimbalzi: Maxiell 13. Assist: Billups 7.
Houston: McGrady 29 (13/25), Yao 21. Rimbalzi: Yao 13. Assist: McGrady 6.

Denver-New Orleans 105-99
Gli Hornets si illudono di fare il colpaccio a Denver con un buon primo tempo che li vede in vantaggio di otto punti, ma nel secondo tempo c’è la reazione di Iverson e compagni. Nel finale l’uomo in più di Denver è Carmelo Anthony che con un paio di giocate offensive degne del suo talento firma il quinto successo dei Nuggets in sei partite.
Denver: Anthony 32 (10/28), Iverson 22 (8/16). Rimbalzi: Camby 15. Assist: Iverson 11.
New Orleans: Paul 30 (12/20), West 25 (12/23). Rimbalzi: West 16. Assist: Paul 12.

Phoenix-Utah 103-98
I Jazz restano a stretto contatto con i Suns per tutto l’incontro (passando brevemente in testa nel terzo quarto) e con un canestro da tre di Kirilenko si portano a -1 a due minuti e mezzo dalla fine. Phoenix non si scompone e agguanta la vittoria mantenendo la calma nel finale. Nash e Marion sono i principali artefici del successo dei Suns. Ai Jazz mancava Memet Okur per un infortunio alla spalla.
Phoenix: Nash 29 (10/12), Marion 26 (12/19). Rimbalzi: Marion 15. Assist: Nash 11.
Utah: Boozer 24 (12/24), Millsap 20. Rimbalzi: Boozer e Millsap 13. Assist: Williams 6.
Adriana Galimberti



Bargnani torna a segnare
Ma scopre un rivale in casa

Il Mago, al secondo match dopo l'infortunio, gioca 15 minuti e mette a referto 8 punti con una tripla e due tiri liberi. Ma ora deve vincere la concorrenza di Humphries. Toronto intanto travolge Dallas (92-76)

NEW YORK, 13 dicembre 2007 - Dopo un ottimo sforzo collettivo durato 48 minuti, i Raptors liquidano i Dallas Mavericks (privi di Devin Harris) contenendoli al minimo stagionale di punti. Il risultato finale è 92-76. Davvero un’impressionante vittoria per Toronto frutto dell’efficace difesa che per la terza volta consecutiva tiene gli avversari sotto il 40%. I Mavs finiscono con il 38.5% e Dirk Nowitzki non incide sulle sorti dell’incontro. Toronto invece può contare su parecchi giocatori a cominciare dal leader Chris Bosh, il cui recente infortunio non ha lasciato traccia. Per non parlare di Carlos Delfino, stavolta utile anche in regia quando Calderon va a rifiatare in panchina.
CRESCE HUMPHRIES - Bene anche Nesterovic (5/6) e Kapono, ma soprattutto il guerriero Kris Humphries a cui Sam Mitchell ha datto molto spazio (29’) venendo ricambiato da una prova di tutta sostanza. Alla fisicità e al lavoro sporco che sono le sue migliori qualità, Humphries ha aggiunto un solido contributo offensivo dimostrando concreti progressi che gli garantiranno minuti anche in futuro. Per quanto riguarda Andrea Bargnani sta ancora lavorando per ritrovare il ritmo di gioco, ma ora con l’emergente Humphries che si sta meritando l’attenzione del coach, col ritorno a pieno servizio dell’intoccabile Bosh e il concreto Nesterovic che fa sempre la sua parte, per l’azzurro diventa fondamentale mostrare a Mitchell di poter pareggiare l’intensità e l’agonismo che garantisce alla squadra uno come Humphries.
BARGNANI IN CAMPO PER 9' E PER 6' - Bargnani ha giocato 9’ a cavallo tra il primo e il secondo quarto entrando al posto di Bosh, mentre Humphries era già in campo da due minuti per Nesterovic. Dopo due errori sui primi due tiri, il Mago ha centrato un gioco da tre punti per il 31-19, ma in difesa deve aver commesso un errore che ha irritato parecchio il coach. Prima di un time out, mentre i giocatori si avviavano verso la panchina, San Mitchell si è rivolto a Bargnani urlandogli la sua disapprovazione. Nel secondo tempo, la partita non è mai stata in discussione e Bargnani ha avuto spazio in campo per altri 6’ portando il suo tabellino a 8 punti con una tripla e due tiri liberi. Nei 15’ di utilizzo totale, l’azzurro non ha preso rimbalzi. Kris Humphries ha chiuso con una doppia doppia da 16 punti e 12 rimbalzi, più 2 stoppate.
STANDING OVATION PER TJ FORD - Sia Garbajosa (operato a Baltimora) che TJ Ford hanno fatto ritorno a Toronto in giornata e il play texano, che ha fatto tremare i Raptors per la spaventosa caduta ad Atlanta, ha ricevuto una standing ovation quando è apparso nel secondo tempo sedendosi in abiti borghesi in fondo alla panchina. Ford ha parlato a lungo con i media dopo la gara e ha detto che riposerà una settimana e poi si vedrà come evolve la situazione. Per ora, considerati i diversi infortuni subiti da Ford (il più grave al collo che gli fece saltare la stagione 2004/05) è sufficiente averlo visto camminare con le proprie forze e sorridere nello schermo gigante dell’arena. I suoi compagni hanno ammesso dopo la bella vittoria che la sua presenza soltanto ha dato loro una marcia in più.
Toronto: Bargnani 8 (2/4 da due, 1/1 da tre, 3/3 tl), 1 assist e 2 falli in 15’. Bosh 17 (7/11), Humphries 16. Rimbalzi: Humphries 12. Assist: Calderon 7.
Dallas: Terry 21(7/11), Nowitzky 13(6/15). Rimbalzi: Dampier 11. Assist: Nowitzki 5.
Adriana Galimberti

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Senza Duncan e Parker
non è più San Antonio

Gli Spurs, privi delle due stelle, si arrendono ai Lakers, che trascinati da Bryant conquistano il quarto successo consecutivo. Miami continua a deludere e contro Washington incassa la settima sconfitta in casa

NEW YORK, 14 dicembre 2007 – Gli Heat continuano a deludere cedendo il passo a Washington. A Los Angeles gli Spurs, condizionati dagli infortuni, cedono ai Lakers, con Kobe Bryant miglior marcatore con 30 punti.
Miami-Washington 91-104
Washington espugna il campo di Miami dopo otto anni approfittando dei problemi degli Heat. I Wizards hanno il solito buon apporto da Butler e Jamison, ma stavolta possono contare in primis su DeShawn Stevenson che si scatena da dietro l’’arco e infila 6 triple su 12 tentativi. Meglio di lui fa la riserva degli Heat, Chris Quinn (6/10 da tre), ma Miami è sempre una squadra alla ricerca di se stessa e non in grado di opporre resistenza ai Wizards. Con l’ennesima sconfitta il record in casa è di 2-7. Solo Minnesota (2-8) è messa peggio. Shaq ancora una volta ha a disposizione solo sei tiri in 27’ giocati e realizza 7 punti. Wade ne mette 17 con 5/11 dal tiro e 7/10 dalla lunetta. Il vantaggio massimo di Washington durante l’incontro è di 19 punti. Miami perde il confronto anche a rimbalzo (36-48), nelle palle recuperate (0-8), nei punti in contropiede (9-15) e nelle palle perse (14-7).
Miami: Quinn 22 (1/3, 6/10), Haslem 19. Wade 17, Davis 16. Rimbalzi: Haslem 11. Assist: Wade 7.
Washington: Stevenson 26 (2/3, 6/12), Butler 19, Jamison 16. Rimbalzi: Jamison 16. Assist: Butler e Daniels 5.
L.A. Lakers-San Antonio 102-97
Privi di Tim Duncan e Tony Parker, gli Spurs si affidano a Manu Ginobili che fatica nel primo tempo (7 punti e 3/8 al tiro). Eppure Manu è il miglior marcatore della sua squadra, ma per vincere ha bisogno di qualche compagno che divida con lui il carico offensivo. L’unico in doppia cifra all’intervallo è Kobe Bryant (16 punti) e la partita stenta a decollare, ma i Lakers non possono lamentarsi visto il vantaggio parziale (51-43). Nel terzo quarto, sul 63-59 per L.A. viene espulso Bynum per doppio tecnico. Gli Spurs operano il sorpasso (69-72) grazie a due triple di Bowen. Ma a lungo andare le assenze illustri condannano i campioni Nba alla sconfitta. La differenza viene dai 16 punti dei Lakers generati dalla palle perse di San Antonio. I Lakers prendono il sopravvento nella quarta frazione spinti da Kobe Bryant e con la quarta vittoria consecutiva festeggiano il prolungamento di altri due anni del contratto di coach Phil Jackson firmato mercoledì.
L.A. Lakers: Bryant 30 (10/24), Odom 15, Radmanovic 10. Rimbalzi: Bynum 11. Assist: Walton 4.
San Antonio: Bowen 22 (3/6, 5/7), Berry 17, Ginobili (5/17) 14. Rimbalzi: Oberto 16. Assist: Barry, Horry e Finley 4.
Adriana Galimberti

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Toronto sorride, il Mago meno
Golden State in volata sui Lakers

I Raptors vincono in casa di Indiana 104-93, ma Bargnani gioca solo 9' e segna due punti. Successo di misura per i Warriors che superano LA 108-106. Marco Belinelli va a referto, ma resta ancora in panchina

NEW YORK, 15 dicembre 2007 - Toronto passa a Indianapolis mentre Golden State supera i Lakers. Solo 9' per Andrea Bargnani che chiude con due punti (1/1 dal campo) un assist, tre turnover e tre falli a carico, mentre rimane in panchina Marco Belinelli.
Indiana-Toronto 93-104
Jason Kapono si esalta contro la troppo morbida difesa di Indianapolis, gioca un secondo tempo da cinema e guida i Raptors al successo. Fa un certo effetto vedere così tanti posti vuoti alla Conseco Field House. Evidentemente i troppi problemi comportamentali di alcuni Pacers stanno facendo disamorare i tifosi di Indianapolis che fino a qualche tempo fa erano considerati tra i più caldi e appassionati delle Lega. Toronto, comunque, dopo un primo tempo deludente arriva anche al –17 nel terzo quarto, ma non si scompone, approfitta delle distrazioni della difesa dei padroni di casa e riesce a centrare la rimonta. Merito soprattutto della regia di un Jose’ Calderon (il playmaker spagnolo, anche a causa della forzata assenza di TJ Ford, rimane in campo ben 41’), il quale dimostra ancora una volta di poter prendere per mano la squadra e farle cambiare ritmo, e di Jason Kapono.
L’ex guardia di Ucla è infallibile dalla lunga distanza (alla fine chiude con un eccellente 6/7) e realizza ben 17 dei suoi 29 punti (suo massimo in carriera) nell’ultimo quarto. Il resto lo fa Chris Bosh che si fa sentire sotto canestro. Indiana così non riesce a frenare la rimonta degli ospiti, incassa un parziale di 35-18 nell’ultimo quarto, e deve alzare bandiera bianca. Se Toronto sorride, Andrea Bargnani non può fare altrettanto. L’azzurro sembra ancora lontano dalla forma migliore e rimane sul parquet solo 9 minuti chiudendo con due punti (1/1 dal campo) un assist, tre turnover e tre falli a carico. Numeri sicuramente poco esaltanti per il giocatore che non sembra aver ancora smaltito il problema al ginocchio.
Indiana: Dunleavy 23 (8/16, 2/5), Tinsley 19, Granger 15. Rimbalzi: Murphy 10. Assist: Tinsley 10.
Toronto: Kapono 29 (3/7, 6/7), Bosh 22, Calderon 18, Humphries 17. Rimbalzi: Bosh 16. Assist: Calderon 16.
Golden State-Los Angeles Lakers 108-106
Quando Baron Davis è in serata di grazia rallentarlo diventa quasi impossibile. Contro i Lakers il leader di Golden State confeziona un finale di gara straordinario permettendo così ai Warriors di mettersi alle spalle la serie negativa (9 sconfitte consecutive) nei confronti della squadra di Los Angeles. Davis, infatti, si vede fischiare il suo quinto fallo ed è costretto ad andare in panchina a metà del terzo quarto, rientra nove minuti più tardi e cambia il volto alla gara.
I Lakers, nonostante i problemi muscolari di un opaco Kobe Bryant, sembrano in grado di controllare il match e vanno avanti di otto lunghezze a 3’30’’ dalla sirena. Ma Davis cambia marcia, realizza otto dei suoi 22 punti, compresa la tripla a 16’’ dalla fine che porta definitivamente avanti i Warriors, e fa esplodere una caldissima Oracle Arena. Golden State così riesce ad avere la meglio sui Lakers. “Baron è un giocatore straordinario che si esalta nei momenti difficili – commenta Stephen Jackson – quando serve è in grado di caricarsi la squadra sulle sue spalle. Lo ha già fatto diverse volte in passato”. Rimane in panchina, ma quantomeno va a referto, Marco Belinelli.
Golden State: Harrington, Davis 22, Jackson 20, Ellis 19. Rimbalzi: Biedrins 11. Assist: Ellis, Davis 6.
Los Angeles Lakers: Bryant 21 (6/17, 0/6), Odom 18, Bynum 17, Fisher 16. Rimbalzi: Bynum 16, Odom 15. Assist: Odom, Bryant 5.
Simone Sandri


Boston non perde un colpo
New Jersey si sveglia

Innarrestabili i Celtics che si sbarazzano di Milwakee. Prima vittoria in trasferta di Sacramento. I Nets in ripresa superano LeBron e compagni. E Portland incassa la sesta vittoria consecutiva

NEW YORK, 15 dicembre 2007 – I Celtics (19-2) non accennano a fermarsi. New Jersey in ripresa batte Cleveland grazie a un grande Vince Carter e Portland vince la sesta gara consecutiva contro Utah.
Philadelphia-Sacramento 96-106
Finalmente Sacramento ottiene la sua prima vittoria in trasferta (ultima franchigia a centrare il risultato in questa stagione) e lo deve a un buon lavoro collettivo, con Mikki Moore in grande evidenza, e un attacco equilibrato con buona distribuzione dei tiri che rende felice coach Theus.
Philadelphia: Miller 24 (10/14), Green 16. Rimbalzi: Dalembert 9. Assist: Miller 8.
Sacramento: Miller 25 (9/12), Moore 24 (10/11). Rimbalzi: Miller 10. Assist: Udrih e Miller 6.
Charlotte-Orlando 87-103
I Bobcats dopo il trade che manda il centro Primoz Brezec a Detroit si ritrovano senza risposte per contenere lo strapotere di Dwight Howard che fa quello che gli garba sotto canestro. Il centro dei Magic segna 33 punti che potevano essere di più con una percentuale decente ai tiri liberi (11/20), e Orlando torna al successo dopo le ultime tre sconfitte.
Charlotte: Felton 18 (7/12), Wallace e Okafor 16. Rimbalzi: Okafor 12. Assist: Felton 6.
Orlando: Howard 33 (11/16), Turkoglu 22. Rimbalzi: Howard 18. Assist: Nelson 6.
Boston-Milwaukee 104-82
Ai Celtics bastano due dei Big Three per sbarazzarsi anche di Milwaukee. Turno di riposo per Ray Allen che ha una caviglia dolorante, così Paul Pierce gioca una partita più aggressiva e guida Boston al 12° successo in casa su altrettante partite. Boston eguaglia con questo ottimo inizio di campionato il 12-0 risalente alla stagione 1984/85. Prossimo obiettivo il 17-0 del ‘58/59. Coach Rivers indovna la mossa di lanciare Tony Allen in quintetto e la guardia lo ringrazia tenendo Michael Redd a soli 7 punti.
Boston: Pierce 32 (9/22, 9/9 tl), Rondo 17. Rimbalzi: Garnett 7. Assist: Rondo 8.
Milwaukee: Williams 14 (6/9), Simmons 11. Rimbalzi: Villanueva 7. Assist: Bell 5.
New Jersey-Cleveland 105-97
Condotti dal miglior Vince Carter della stagione i Nets superano LeBron James e compagni dando segni di risveglio. Carter aggiunge ai 32 punti anche 7 rimbalzi e 6 assist. Coach Frank ha finalmente capito che i giovani Josh Boone (27’ , 15 punti e 8 rimbalzi) e Sean Williams (22’ e 9 punti) danno molte garanzie in più e soprattutto maggior energia, rimbalzi e dinamismo dei due totem Allen e Collins. King James è ben marcato da Jefferson fino al quarto periodo quando inizia il suo show personale, ma nel finale i Nets sono più lucidi dei Cavs e puniscono ogni errore conquistando una vittoria che fa bene al morale.
New Jersey: Carter 32 (13/22), Jefferson 24. Rimbalzi: Boone 8. Assist: Kidd 11.
Cleveland: James 29 (12/25), Ilgauskas 21. Rimbalzi: Ilgasukas 12. Assist: James 8.
Detroit-Atlanta 91-81
I Pistons volano via nel secondo quarto in cui raggiungono 17 punti di vantaggio e dopo l’intervallo respingono la timida rimonta di Atlanta grazie alla grinta di Jason Maxiell. Una tripla di Prince alla fine del terzo quarto (64-53) allontana definitivamente gli Hawks.
Detroit: Billups 23 (7/14), Hamilton 18. Rimbalzi: McDyess 14. Assist: Prince 5.
Atlanta: Johnson 23 (9/20), Williams 15. Rimbalzi: Pachulia 11. Assist: Johnson e Smith 3.
Memphis-L.A. Clippers 91-98
Dopo tre quarti di gara equilibrata un parziale di 10-2 per i Clippers scava un solco che Memphis non riesce a recuperare. I Grizzlies soffrono l’assenza di Pau Gasol e commettono una marea di palle perse che regala punti facili ai Clippers.
Memphis: Miller 23 (9/15), Warrick 20. Rimb.: Milicic 12. Assist: Miller 4.
L.A. Clippers: Maggette 23 (7/11), Kaman 23 (9/16). Rimbalzi: Kaman 16. Assist: Mobley 9.
Minnesota-Seattle 88-99
Le due squadre con il peggior record ad ovest si affrontano in una sfida tutt’altro che entusiasmante e i Sonics ne escono vincitori. Dopo una partenza disastrosa, Seattle piazza un parziale di 19-4 con Kevin Durant in panchina e agguanta il pareggio. Minnesota è tragica in attacco dove tira con il 39.3% a cui aggiunge 21 palle perse e Seattle ne approfitta conquistando la seconda vittoria consecutiva in trasferta.
Minnesota: Jefferson 22 (8/18), McCants 17. Rimbalzi: Jefferson 16. Assist: Jaric e Telfair 6.
Seattle: Wilcox 19 (8/15), Thomas 18 (9/12). Rimbalzi: Wilcox 11. Assist: Watson 8.
Chicago-New York 101-96
I Bulls arrivano a condurre di 16 punti, ma nell’ultimo minuto il vantaggio è ridotto a soli 3 punti. Ci pensa Kirk Hinrich a scongiurare la beffa con 2/2 dalla lunetta. Luol Deng completa l’opera infilando altri due liberi. Eccellente la prova di Hinrich autore della seconda tripla doppia della sua carriera: 15 punti (5/12), 12 rimbalzi e 14 assist.
Chicago:Deng 29 (13/19), Nocioni 17. Rimbalzi: Hinrich 12. Assist: Hinrich 14.
New York:Randolph 27 (10/21), Jones 22. Rimbalzi: Randolph 15. Jones 6.
Dallas-New Orleans 89-80
Dopo le meritate critiche di Avery Johnson sullo scarso impegnio difensivo dei suoi giocatori nell’ultima settimana, i Mavs scendono in campo concentrati e decisi a rendere la vita difficile a Chris Paul e compagni. Dallas riesce nell’intento concedendo solo 80 punti agli avversari. La buona serata di Terry e Stackhouse compensa la mediocre prova di Dirk Nowitzki (2/8 al tiro per 7 punti).
Dallas: Terry 25 911/16), Stackhouse 16. Rimbalzi: Howard 10. Assist: Nowitzki 6.
New Orleans: Paul 22 (9/21), Chandler 15. Rimbalzi: West 13. Assist: West, Peterson e Paul 3.
Portland-Utah 99-91
Nel primo tempo le due squadre si mantengono a distanza ravvicinata. Utah va sopra di 11 nel terzo quarto, ma i Blazers limitano i danni. Nel quarto periodo Portland cambia marcia e guidata da Brandon Roy e Travis Outlaw prende il sopravvento. Portland si aggiudica la sfida grazie a un perfetto 6/6 dalla lunetta nei 30” conclusivi.
Portland: Roy 29 (11/21), Outlaw 21. Rimbalzi: Przbylla 8. Assist: Blake, Roy e Jack 4.
Utah: Boozer 22 (10/20), Kirilenko 16. Rimbalzi: Boozer 12. Assist: Williams 10.
Adriana Galimberti

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Chris Paul oscura i Suns
Ok Mavs, Jazz e Spurs

Il play di New Orleans annichilisce Nash e porta gli Hornets al successo. Vincono tutte le big, mentre è di Memphis il colpo della serata: passa a Orlando trascinata da Gay e Navarro. Ai Knicks il derby contro i Nets

NEW YORK (Usa), 16 dicembre 2007 – Un ispirato Chris Paul oscura Nash e conduce New Orleans a una grande vittoria contro Phoenix. Anche Memphis fa il colpaccio a Orlando con Navarro e Rudy Gay super. Nessun problema per le grandi: Dallas, Utah e San Antonio.
Washington-Sacramento 92-79
I Wizards (13-10) continuano a cavarsela senza Gilbert Arenas e vincono la quarta partita consecutiva contro Sacramento, spinti dalla mano calda di Stevenson autore di un 5/8 da tre.
Washington: Stevenson 19 (6/12), Haywood 17. Rimbalzi: Haywood 11. Assist: Butler 8.
Sacramento: Miller 21 (9/12), Udrih 12. Rimbalzi: Moore 10. Assist: Udrih 10.
Atlanta-Charlotte 93-84
Gli Hawks si aggrappano a Joe Johnson e alle sue cinque triple per avere la meglio su Charlotte dopo aver condotto anche di 16 lunghezze. Okafor ottiene la sua 14º doppia doppia dell’anno.
Atlanta: Johnson 31 (7/15, 5/9), Williams 20. Rimbalzi: Smith 10. Assist: Johnson 7.
Charlotte:Wallace 24 (8/12), Felton 15, Okafor 14. Rimbalzi: Okafor 14. Assist: Felton 5.
Milwaukee-Minnesota 95-92
Michael Redd si riscatta dalla prova opaca della sera precedente e fa la differenza per i Bucks insieme al cinese Yi che oltre all’ottimo 9/14 si rende utile in ogni lato del campo. Minnesota non riesce ad uscire dalla crisi (3/19).
Milwaukee: Redd 32 (3/12, 7/12), Yi 22. Rimbalzi: Bogut 13. Assist: Redd 9.
Minnesota: Smith 30 (12/17), Jefferson 23 (11/19). Rimbalzi: Jefferson 15. Assist: Telfair 8.
New York-New Jersey 94-86
Dopo un primo tempo (40-38) con i Nets inguardabili in attacco e i Knicks che sfruttano un Eddy Curry in serata di vena, New York si mantiene in vantaggio grazie a un’efficace difesa. Jamal Crawford segna canestri importanti e New Jersey viene tradita da Richard Jefferson (7/21) che dopo il 3/15 parziale si risveglia troppo tardi.
New York: Crawford 32 (11/18), Curry 23 (9/16), Randolph 20. Rimbalzi: Randolph 13. Assist: Randolph 5.
New Jersey: Carter 24 (8/16), Kidd 18 (8/16). Rimbalzi: Kidd 7. Assist: Kidd e Carter 7.
Miami-Indiana 103-106
Dwyane Wade segna 24 punti per Miami ma sbaglia la tripla del possibile pareggio a fil di sirena. Fondamentale per Indiana un parziale di 14-4 propiziato da O’Neal nel quarto periodo.
Miami: Haslem 24 (10/14), Wade 24 (6/14, 12/13). Rimbalzi: Davis 9. Assist: Wade 9.
Indiana: Tinsley 26 (10/27), O’Neal 24 (9/12). Rimbalzi: Foster 9. Assist: Tinsley 6.
Orlando-Memphis 119-123
Senza Rashard Lewis (mal di schiena) e malgrado un immenso Dwight Howard che segna 31 punti sbagliando un solo tiro in azione e catturando 20 rimbalzi, i Magic si fanno sfuggire la vittoria nei minuti finali. Due triple di un ottimo Juan Carlos Navarro negli ultimi tre minuti si rivelano decisive. Lo spagnolo chiude con 27 punti e 5/11 da tre oltre a 8/8 dalla lunetta. Memphis vince al termine di una sfida appassionante anche grazie ai 32 punti di Rudy Gay (massimo in carriera).
Orlando: Howard 31 (10/11, 11/17 ai liberi), Turkoglu 24, Nelson 18. Rimbalzi: Howard 20. Assist: Nelson 8.
Memphis: Gay 32 (13/21), Navarro 27, Miller 19. Rimbalzi: Miller 6. Assist: Miller 7.
Cleveland-Philadelphia 86-92
Continua il buon momento dei Sixers alla quinta vittoria in sei partite e a farne le spese sono i Cavs che si fanno sorprendere da un 8-0 nell’ultimo quarto. Per Cleveland poco è cambiato dal ritorno di LeBron James con l’ottava sconfitta in nove incontri.
Cleveland: James e Gooden 21. Rimbalzi: Gooden 10. Assist: James e Snow 6.
Philadelphia: Miller e Iguodala 20. Rimbalzi: Dalembert 19. Assist: Williams e Miller 5.
New Orleans-Phoenix 101-98
Un ottimo Chris Paul oscura il suo avversario diretto Nash e conduce gli Hornets al meritato successo mettendo la firma sul risultato finale con due tiri liberi a partita finita. Poco prima Shawn Marion aveva sbagliato un tiro ravvicinato che poteva dare la vittoria ai Suns. I padroni di casa ottengono il grande risultato grazie alla precisione nei tiri da tre (12/23 per il 53%) con Mo Peterson e Rasual Butler in grande serata (4/6 per entrambi). Per Nash 12 punti e un mediocre 4/12.
New Orleans: Paul 21 (8/20), Peterson 21 (6/14). Rimbalzi: Chandler 18. Assist: Paul 10.
Phoenix: Barbosa 19 (8/12), Bell e Hill 17. Rimbalzi: Hill, Marion e Stoudemire 7. Assist: Nash 7.
Houston-Dallas 83-96
Molte le facce scure tra le fila di Houston a fine gara. Tracy McGrady delude con un desolante 5/18 e i Rockets sentono la mancanza di un regista che sappia far funzionare l’attacco. Assente Alston, Steve Francis promosso titolare commette 5 turnover e fa 1/8 al tiro. Dallas invece tira con il 50.7%.
Houston: Yao 28 (10/18), McGrady 12 (5/18). Rimbalzi: Yao 14. Assist: Yao, McGrady e Francis 3.
Dallas: Howard 23 (9/18), Nowitzki 20 (7/16). Rimbalzi: Nowitzki 6. Assist: Nowitzki 8.
San Antonio-Denver 101-91
Denver è sfortunata a dover affrontare San Antonio senza lo squalificato Kenyon Martin, mentre gli Spurs potendo contare sul rientrante Tim Duncan ritrovano anche i vari automatismi offensivi e si impongono su Iverson e compagni. Manu Ginobili segna 11 punti tutti nell’ultimo quarto. Doppia doppia per Francisco Oberto (21-13).
San Antonio: Oberto 21, Finley 21. Rimbalzi: Oberto 13. Assist: Ginobili 7.
Denver: Iverson 30 (10/2), Kleiza 16. Rimbalzi: Anthony 9. Assist: Iverson 5.
Utah-Seattle 96-75
Tutto facile per Utah contro i Sonics dall’attacco sterile che produce 75 punti (32.9%) e trova un valido contributo solo dalla riserva Szczerbiak. Utah tiene gli avversari a nove punti nell’ultimo quarto.
Utah:Boozer 21 (10/16), Williams e Brewer 18. Rimbalzi: Boozer 16. Assist: Williams 10.
Seattle: Szczerbiak 24, Ridnour 10. Rimbalzi: Collison 9.. Assist: Watson 5
Adriana Galimberti


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Nba, Bryant da applausi
Ai Lakers il derby di L.A.

Kobe, in dubbio fino alla vigilia e limitato dai problemi all'inguine, chiude a 32 punti e trascina i Lakers nel derby contro i Clippers. Portland settimo sigillo, a Denver non bastano i 38 punti di Iverson

NEW YORK, 17 dicembre 2007 – Portland sbanca Denver e centra la settima vittoria di fila. I Lakers guidati da Kobe Bryant (32 punti) si aggiudicano il derby di L.A.
Denver-Portland 105-116
I Nuggets hanno un apporto insufficiente da Carmelo Anthony nel primo tempo (2/6 per 6 punti) e soprattutto Portland va a nozze con la difesa permessiva di Denver e si porta avanti 61-49 all’intervallo. L’unico a metterci l’anima in campo per Denver è Allen Iverson che alla fine raggiunge quota 38. I Blazers sono però in un ottimo momento di forma e a parte il solito Brandon Roy, hanno Channing Fry determinante nel primo quarto che chiude con 14 punti e 7/8 al tiro. Nel secondo quarto Portland prende il controllo della gara e continua a condurre con un buon margine per il resto dell’incontro. Portland, che ha dovuto fare a meno di Aldridge (fascite plantare), ottiene dunque il settimo successo consecutivo e 12-12 di record. Solo Boston ha fatto meglio con una striscia di nove successi.
Denver: Iverson 38 (11/22, 13/15), Anthony 19 (6/17), Martin 14. Rimbalzi: Camby 7. Assist: Camby 9.
Portland: Roy 26 (11/27), Fry 20 (10/13), Outlaw 17. Rimbalzi: Przybilla 11. Assist: Roy 11.
L.A. Lakers-L.A. Clippers 113-92
I Lakers si aggiudicano agevolmente il derby della città degli angeli. Kobe Bryant, la cui presenza è in dubbio alla vigilia, scende regolarmente in campo e segna 18 punti nel primo tempo. Limitato dai problemi all’inguine, Kobe sfrutta la mano calda per colpire dal perimetro. I Lakers sono avanti 57-44 all’intervallo, ma subiscono la reazione dei Clippers che hanno un buon momento sul finire dell terzo quarto e si portano a -6 con 8 punti di Corey Maggette (82-76). I Lakers rispondono con un parziale di 9-0 e finiscono in crescendo non dando scampo agli avversari. Perfetta la performance di Luke Walton al tiro (3/3 da due e 3/3 da tre), bravi anche Vujacic 5/7 per 14 punti) dalla panchina e Bynum (7/9 per 14 punti).
L.A. Lakers: Bryant 32 (11/22, Walton 15. Rimbalzi:Bynum 9. Assist: Radmanovic 6.
L.A. Clippers: Maggette 27 (8/15), Kaman 18 (6/19). Rimbalzi: Kaman 16. Assist: Dickau 5.
Adriana Galimberti

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Phoenix fa male agli Spurs

Ispirati da un solidissimo Hill (22 punti, 7 rimbalzi, 3 assist, 3 stoppate), i Suns infliggono a San Antonio la prima sconfitta casalinga della stagione: non bastano i 36 di Duncan. LeBron James è il giocatore più giovane a superare quota 9mila punti

NEW YORK, 18 dicembre 2007 - Phoenix espugna il difficile campo di San Antonio con un ottimo Grant Hill. Cleveland vince la maratona con Milwaukee dopo un doppio overtime e LeBron raggiunge quota 9.000 punti in carriera. Ok Indiana, Atlanta e Dallas. I Blazers (in striscia vincente di 8 gare) sono sempre più lanciati.
San Antonio-Phoenix 95-100
Significativa vittoria per Phoenix, che diventa la prima squadra ad espugnare il campo di San Antonio in questa stagione. Le due grandi rivali, attualmente al vertice della Western Conference, non deludono le aspettative e si danno battaglia per l’intero incontro, che viene deciso all’ultimo minuto. Ancora out Tony Parker, è Tim Duncan (36) a reggere l’attacco degli Spurs, ma nel finale Phoenix non sbaglia nulla e conquista il successo dimostrando grande freddezza. Il minuto finale è concitato: una tripla di Finley dà il +1 a San Antonio, ma Phoenix ribatte con un jumper di Grant Hill. Quindi Ginobili riporta avanti gli Spurs con un canestro dei suoi e Nash sbaglia la tripla, ma Stoudemire cattura il rimbalzo, subisce fallo e fa 2/2 dalla lunetta. Anche Bowen fallisce la tripla dall’angolo e Grant Hill non perdona dalla lunetta dando il +3 ai Suns a 17” dalla sirena. L’ultima azione degli Spurs viene sprecata da un pasticcio in palleggio di Manu Ginobili che consegna il pallone a Boris Diaw. Sfuma così per l’argentino la chance di effettuare il tiro del possibile pareggio. L’uomo chiave di Mike D’Antoni è Grant Hill, che fornisce un contributo totale, oltre ad essere decisivo nel finale: Hill è il miglior marcatore dei Suns e al suo tabellino aggiunge 7 rimbalzi, 3 assist e 3 stoppate, una delle quali su Tim Duncan nell’ultimo quarto.
San Antonio: Duncan 36 (15/25), Ginobili 18 (6/19). Rimbalzi: Duncan 17. Assist: Barry e Ginobili 5.
Phoenix: Hill 22 (8/12, 6/6), Barbosa 19 (6/19), Stodemire 17. Rimbalzi: Nash 8. Assist: Nash 10.
Atlanta-Utah 116-111
Nonostante i 39 punti di Carlos Boozer, Atlanta riesce a battere Utah per la prima volta dopo cinque anni. La partita è praticamente una gara ai tiri liberi vinta da Atlanta: 36/50 per gli Hawks e 24/42 per i Jazz. Determinante per gli Hawks la prova di Anthony Johnson, ispiratore del gioco e motivo principale dell’efficace attacco di Atlanta che ha tirato con il 58% dal campo.
Atlanta: Johnson 26 (8/17), M. Williams 21. Rimbalzi: Smith 12. Assist: Johnson 14.
Utah: Boozer 39 (15/24), Brewer 19 (9/11). Rimbalzi: Boozer 12. Assist: Williams 10.
Cleveland-Milwaukee 104-99 (dopo 2 t.s.)
Al termine di una maratona caratterizzata da due supplementari, Cleveland ottiene una sospirata vittoria dopo aver perso otto degli ultimi nove incontri. Con i 31 punti segnati LeBron James è diventato il più giovane giocatore di sempre a raggiungere la quota di 9.000 punti in carriera. James ha giocato 51', ma è stato superato da Michael Redd rimasto in campo per 54’.
Cleveland: James 31 (10/25, 11/13), Ilgauskas 24 (11/22). Rimbalzi: Ilgauskas 11. Assist: Brown 6.
Milwaukee: Redd 22 (7/22), Mason 15. Rimbalzi: Mason 11. Assist: Redd 9.
New York-Indiana 92-119
Un secondo quarto tragico, con 20 errori consecutivi al tiro, costa caro a New York che spreca troppe energie per risalire e dopo aver pareggiato nel terzo quarto (64-64) dà il via libera a Indiana. I Pacers, che hanno l’attacco più prolifico della Eastern Conference, scappano via con un grande Mike Dunleavy, autore di un career high da 36 punti.
New York: Randolph 26 (11/20), Curry e Marbury 16. Rimbalzi: Randolph 9. Assist: Crawford 5.
Indiana: Dunleavy 36 (13/18), O’Neal 22 (11/16). Rimbalzi: Murphy, Granger e Foster 9. Assist: Tinsley 19.
Miami-Minnesota 91-87
Gli Heat sopravvivono alla serata storta al tiro di Wade (che va in lunetta 20 volte provocando qualche malumore tra gli avversari) e all’uscita per falli di Shaquille O’Neal ed evitano una imbarazzante sconfitta casalinga. I protagonisti della vittoria sono Haslem e Mourning. Il primo dà ossigeno a Miami con una serie di canestri nelle fasi decisive e il secondo con rimbalzi cruciali e 2 punti in tip-in nell’ultimo minuto. Mourning chiude con 10 punti, 10 rimbalzi e 3 stoppate in 18’.
Miami: Wade 30 (6/22, 18/20), Haslem 18. Rimbalzi: Haslem 16. Assist: Davis 6.
Minnesota: Jefferson 22 (8/18), McCants 19. Rimbalzi: Jefferson 20. Assist: Telfair 6.
Dallas-Orlando 111-108
I Mavs hanno la meglio su Orlando riuscendo a limitare Dwight Howard dopo un fantastico primo quarto del candicato mvp. Howard segna 16 punti nei primi 12’, ma in seguito viene tenuto a 3/8 al tiro e finisce con 22 punti. Dirk Nowitzki segna 11 dei suoi 31 punti nell’ultimo quarto.
Dallas: Nowitzki 31 (12/24), Stackhouse 21 (5/10, 10/10). Rimbalzi: Nowitzki 11. Assist: Harris 9.
Orlando: Turkoglu 26 (10/14), Howard 22 (9/16). Rimbalzi: Howard 13. Assist: Howard e Nelson 5.
Portland-New Orleans 88-76
È un momento d’oro per Brandon Roy che, fresco vincitore del premio di “player of the week” per la Western Conference, conduce ancora una volta i Blazers all’ottavo successo consecutivo. Portland continua a scalare la classifica della Northwest Division e ora Utah è vicinissima. Con il punteggio di 80-71 a tre minuti dal termine Morris Peterson si fa espellere per proteste e la partita resta nelle mani di Roy e compagni fino al fischio finale.
Portland: Roy 24 (10/17), Webster 13. Rimbalzi: Przybilla 9. Assist: Roy 8.
New Orleans: West 21 (8/19), Chandler 16 (8/8). Rimbalzi: Chandler 19. Assist: Paul 8.
Adriana Galimberti





I Warriors rialzano la testa

Dopo tre sconfitte consecutive, Golden State passa sul campo di Memphis (125-117) in una partita in cui le difese guardano. Per Belinelli una comparsa si 2' alla fine del primo tempo

NEW YORK, 18 dicembre 2007 - I Warriors tornano al successo sconfiggendo Memphis al termine di una partita divertente, nella quale le difese faticano a tenere il ritmo degli attacchi. Golden State vince 125-117 e infligge a Memphis la sua quinta sconfitta consecutiva.
I Grizzlies partono con il piede giusto, nonostante l’assenza dell’infortunato Pau Gasol, trovando la retina con nove delle loro prime 10 conclusioni dal campo. Ma Golden State riesce a rimanere nella scia di Memphis e a scappare via nel secondo quarto, approfittando del passaggio a vuoto di Rudy Gay e compagni. Stephen Jackson come al solito decide di prendersi dei tiri forzatissimi ma trova ritmo in attacco e si fa sentire anche sotto canestro. Quando Jackson produce Golden State diventa una squadra da prendere con le molle per tutti e i Grizzlies vanno in crisi. Entra sul parquet anche Marco Belinelli negli ultimi due minuti del primo tempo (per la precisione 1'35", che saranno anche gli unici della sua partita, ndr) e fa in tempo a mettere a referto un rimbalzo e un assist ,ma allo scadere manda anche in lunetta Kyle Lowry. Gli ospiti comunque vanno negli spogliatoi avanti 66-56.
I Warriors si affidano alle invenzioni di Baron Davis e Monta Ellis e controllano anche il terzo quarto, arrivando a metà dell’ultima frazione con un consistente vantaggio. Ma Memphis non si arrende e con le triple dell’ex guardia del Barcellona Juan Carlos Navarro e di Mike Miller riesce a spaventare Golden State, arrivando al –6 (113-107) prima di alzare definitivamente bandiera bianca. Golden State così si mette alle spalle la striscia di tre sconfitte consecutive. "Abbiamo commesso qualche errore di troppo nell’ultimo quarto – commenta il tecnico di Golden State, Don Nelson – ma alla fine sono convinto che la squadra migliore abbia vinto".

Memphis: Gay 32 (10/15, 1/3), Miller 20, Lowry 18, Navarro 17. Rimbalzi: Swift 8. Assist: Stoudamire, Miller 7.
Golden State: Jackson 28 (9/13, 2/9), Ellis 23, Davis 22, Harrington 17, Azubuike 15. Rimbalzi: Jackson 12. Assist: Davis 8.
Simone Sandri

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Toronto ok a casa Clippers
Bargnani, solo tre punti

L'italiano gioca solo 15' nella vittoria dei suoi Raptors a Los Angeles. New Jersey k.o. in casa con Sacramento. Bryant non è in gran serata ma si impongono 103-91 a Chicago

NEW YORK, 19 dicembre 2007 – Ancora una sconfitta casalinga per i Nets. I Lakers vincono a Chicago e Kobe si affida al supporting cast. Toronto passa in casa Clippers.
Los Angeles Clippers-Toronto Raptors 77-80
In una serata negativa al tiro e a rimbalzo, i Raptors si affidano a una gran difesa ed escono dalla tana dei Clippers con una vittoria. "Siamo stati abbastanza fortunati - ha detto Bosh alla fine - La difesa ci ha tenuto in partita. Questo è il motivo per cui bisogna sempre giocare bene difensivamente: non sempre si riesce a tirare con buone percentuali". Bosh è stato il miglior realizzatore dei Raptors con 24 punti ai quali ha aggiunto 9 rimbalzi che lo portano a essere il miglior rimbalzista nella storia della franchigia canadese con 2847. Buona anche la prova di Jamario Moon con 16 punti e una grande intensità difensiva. Per i padroni di casa 20ª doppia doppia stagionale per Chris Kaman. Sotto 71-62 a 6'16", i Clippers si sono riavvicinati grazie alle triple dell'ex Treviso Richie Frahm. A 27" dalla sirena era 77-75 per Toronto. Ma Calderon e Delfino hanno prontamente chiuso i conti. Solo una comparsata per Bagnani: 3 punti in 15', 1/7 dal campo, 1 rimbalzo e 1 assit.
Clippers: Maggette 22 (7/16, 0/1), Frahm 13. Rimbalzi: Kaman 16. Assist: Knight 6, Thomas 6.
Toronto: Bosh 24 (6/22), Moon 16 (8/10, 0/2). Rimbalzi: Bosh 9. Assist: Calderon 9.

New Jersey-Sacramento 101-106
Sono tempi duri per i Nets che continuano a perdere davanti al proprio scarso pubblico. Anche una squadra dal record non esaltante come Sacramento si dimostra superiore a New Jersey che è in partita fino alla fine, ma non mostra grandi motivazioni per stringere i denti quando conta. Sacramento punisce i Nets con i due protagonisti della serata: una tripla di Francisco Garcia su perfetto assist di Salmons spiana la strada verso la vittoria dando ai Kings il +4 a 15” dal termine. I Kings finiscono con quattro giocatori sopra i 20 punti e hanno 4 punti a testa da Moore e Jones, mentre Beno Udrih rimane a secco con 0/8 al tiro. I Nets hanno molte colpe in questa partita: nel primo tempo concedono troppo a Salmons che infila 18 punti e a Garcia da dietro l’arco (4/6), nel secondo sprecano l’unico momento in cui sanno imporre il ritmo che preferiscono alla gara, andando in tilt contro l’improvvisa zona di Sacramento. Inizia la sagra delle palle perse (Jefferson ne ha 6 e Kidd 5) e Carter, limitato dai falli e dai continui raddoppi, si prende solo 12 tiri. In questo deludente scenario si perde l’incoraggiante prova di Sean Williams e Josh Boone, promossi titolari da Frank. Williams gioca 42 minuti e in area è una presenza dominante con 8 stoppate (6 nel primo tempo). Boone è un passo avanti rispetto a Collins tranne quando va in lunetta e purtroppo per i Nets ci va spesso (1/6 contro i Kings e un desolante 7/33 in questa stagione). I Kings hanno tirato con il 62% da tre (13/21).
New Jersey: Jefferson 36 (12/19, 11/11), Carter 15 (5/12), Wright 13. Rimbalzi: Kidd 10. Assist: Kidd 9.
Sacramento: Salmons 31 (13/18), Garcia 24 (1/4, 5/8), Miller 23, Artest 20. Rimbalzi: Miller 10. Assist: Udrih 8.

Chicago-L.A. Lakers 91-103
I Lakers continuano a vincere e questa è la miglior ricetta per mantenere Kobe felice e tranquillo. Bryant non è in gran serata (7/19) anche se in un paio di occasioni si esibisce in numeri spettacolari, ma i suoi compagni non si tirano indietro. Lamar Odom propizia un parziale di 11-0 che dà tranquillità a L.A. a tre minuti e mezzo dalla fine (97-83) e Sasha Vujacic segna 9 punti nell’ultimo quarto. Un buon contributo lo danno anche Walton e Bynum entrambi autori di 12 punti. I Lakers ottengono così la sesta vittoria in sette partite.
Chicago: Deng 26 (11/21), Hinrich 17, Nocioni 14. Rimbalzi: Deng e Nocioni 7. Assist: Hinrich 8.
L.A. Lakers: Vujacic 19 (6/10), Bryant 18, Odom 17. Rimbalzi: Odom 16. Assist: Farmar 6.
Adriana Galimberti

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Detroit fa piangere Boston

Due tiri liberi di Billups a tempo scaduto mettono k.o. i Celtics per la prima volta sul loro campo. Miami perde ad Atlanta e si dispera per l'infortunio di Mourning. Chicago passa a Washington: per Butler seconda tripla doppia in carriera

New York, 20 dicembre 2007 – Due tiri liberi di Chauncey Billups a tempo scaduto piegano Boston che perde la prima gara sul suo campo. Rudy Gay è l’eroe del successo di Memphis contro San Antonio. I Mavs superano in volata Phoenix. Miami sempre più in basso, stagione (e carriera) finita per Mourning?
Washington-Chicago 84-95
Grazie all’assenza di Ben Wallace, i Bulls scoprono il giovane centro rookie Aaron Gray che disputa la sua prima partita da protagonista con 10 punti, 10 rimbalzi e 5 assist in 29’. Negli ultimi quattro minuti, con l’accoppiata vincente Deng-Gordon i Bulls piazzano un parziale di 12-0 che assicura la vittoria. Caron Butler ha la sua seconda tripla doppia (29-11-10) in carriera.
Washington: Butler 29, Jamison 24. Rimbalzi: Jamison 12. Assist: Butler 10
Chicago: Gordon 22, Deng 20. Rimbalzi: Gray 10. Assist: Gordon 6
Charlotte-Utah 98-92
I Bobcats, sotto di 12 punti a meno di 6’ dal termine, si giocano il tutto per tutto e con Richardson, Wallace e Felton compiono un’improbabile rimonta che affossa Utah. Intanto in casa Jazz scoppia il caso-Giricek, relegato nello spogliatoio da Jerry Sloan dopo l’intervallo.
Charlotte: Wallace 26, Richardson 24. Rimbalzi: Okafor 9. Assist: Felton 7
Utah: Boozer 21, Williams 20. Rimbalzi: Boozer 15. Assist: Kirilenko e Williams 5
Atlanta-Miami 117-111 (OT)
Gli Hawks rifilano a Miami una sconfitta che costa cara, perché oltre al risultato negativo dopo un supplementare, gli Heat perdono anche Alonzo Mourning probabilmente per il resto della stagione. Il centro di Miami si infortuna al ginocchio destro nel primo quarto e ora per Miami diventa sempre più problematico raddrizzare una stagione partita male.
Atlanta: Joe Johnson 26 (11/24), M. Williams 26 (9/17). Rimbalzi: M. Williams 10. Assist: Johnson & Johnson 9
Miami: Wade 36 (8/17, 20/22), Davis, O’Neal 16. Rimbalzi:Haslem 8. Assist: Wade 10
Indiana-Philadelphia 102-85
I Pacers si aggrappano alla difesa per superare i Sixers, limitati al 35% al tiro. Marquis Daniels, riserva dell’infortunato Tinsley, non si tira indietro in una serata in cui è chiamato a un maggior impegno e chiude come top scorer con 26 punti.
Indiana: Daniels 26, O’Neal e Dunleavy 19. Rimbalzi: O’Neal 9. Assist: Foster, Dunleavy e Murphy 5
Philadelphia: Iguodala e Miller 16. Rimbalzi: Evansd 16. Assist: Iguodala 5
Boston-Detroit 85-87
I Celtics perdono l’imbattilità in casa dopo che Chauncey Billups, glaciale dalla lunetta, segna i due tiri liberi che significano un importante successo per Detroit. Una tripla di Ray Allen aveva pareggiato i conti (85-85) a 18” dalla fine prima dell’errore di Paul Pierce (solo 5/16 per 11 punti) con 2” sul cronometro. Incredibilmente Tony Allen commette fallo su Billups cadendo sulla sua finta di tiro e il play di Detroit con 2/2 nei liberi non si fa sfuggire l’occasione di conquistare il campo di Boston a tempo scaduto.
Boston: Garnett 26 (9/15), Allen 24 (9/13). Rimbalzi: Garnett 12. Assist: Rondo 8
Detroit: Billups 28 (8/17, 10/11), Hamilton 21 (8/11). Rimbalzi: Wallace 13. Assist: Billups 8
New York-Cleveland 108-90
I Knicks sopravvivono a un’altra turbolenta giornata, iniziata con una contestazione dei tifosi che vogliono il licenziamento di Thomas, e vincono comodamente contro Cleveland, che mette in mostra la peggior prestazione di squadra dell’anno. Dopo i 32 punti di LeBron James, l’unico in doppia cifra è Gooden con 11 punti. Ma è soprattutto la difesa letargica a condannare i Cavs.
New York: Lee 22, Crawford 21. Rimbalzi: Richardson 7. Assist: Crawford 6
Cleveland: James 32, Gooden 11. Rimbalzi: James 8. Assist: James 6
Milwaukee-Sacramento 89-102
I Kings concludono la loro positiva trasferta ad est (3-2) con una vittoria contro i Bucks grazie a un eccellente Ron Artest, che non si fa distrarre troppo dal figlioletto Jeron (ospite in panchina) durante i timeout, e alle sei triple (6/7) di Beno Udrih
Milwaukee: Redd 27, Williams 17. Rimbalzi: Yi 12. Assist: Williams e Bell 5
Sacramento: Artest 26, Udrih 24. Rimbalzi: Miller 9. Assist: Artest 8
Memphis-San Antonio 88-85
Gli Spurs incappano nella terza sconfitta consecutiva dopo aver raggiunto il pareggio a 2” dalla sirena con una schiacciata di Manu Ginobili. Ma un fantastico canestro da tre di Rudy Gay allo scadere in faccia a Tim Duncan consegna a Memphis un insperato successo
Memphis: Miller 31, Gay 23. Rimbalzi: Gay 9. Assist: Navarro 5
San Antonio: Ginobili 20, Duncan 16. Rimbalzi: Duncan 14. Assist: Vaughn e Ginobili 5.
Houston-Orlando 92-97
Nella battaglia dei giganti Howard-Yao, prevale il centro di Orlando che chiude con 21 punti, 11 rimbalzi e 3 stoppate, oltre alla vittoria finale. Per Yao ci sono 19 punti (5/16) e 17 rimbalzi. Houston perde McGrady nel secondo tempo per un problema al ginocchio sinistro che lo condiziona nel primo tempo in cui fa 1/10 dal campo.
Houston: Yao 19, Alston e Wells 17. Rimbalzi: Yao 17. Assist: James 4
Orlando: Howard 21, Dooling 14. Rimbalzi: Howard 11. Assist: Nelson 6
Dallas-Phoenix 108-105
Al termine di una partita scintillante e divertente che vede opposte due delle squadre favorite ad ovest, Dallas tira un sospiro di sollievo quando la tripla del possibile pareggio da parte di Steve Nash non arriva nemmeno al ferro. Nash spreca la possibilità di chiudere in trionfo una partita comunque brillante da 21 punti (9/15) e 18 assist. Per Dallas è determinante Nowitzki autore di una grande prova offensiva
Dallas: Nowitzki 31, Howard 23. Rimbalzi: Dampier 10. Assist: Harris 6
Phoenix: Stoudemire 25, Marion 23. Rimbalzi: Marion 10. Assist: Nash 18
Seattle-New Orleans 93-107
Gli Hornets vincono sul campo della debole Seattle senza Stojakovic. Così Morris Peterson si incarica di colpire dal perimetro al posto di Peja e segna 25 punti con 7/10 da tre. Ottimo anche Chris Paul che segna e fa segnare a suo piacimento
Seattle: Durant 18. Rimbalzi: Collison 9. Assist: Durant e Green 5
New Orleans: Peterson 25, Paul 21. Rimbalzi: Chandler 17. Assist: Paul 15
Adriana Galimberti



Warriors ok, Belinelli no
Bargnani giù come Toronto

Buona serata di Golden State che passa a Minnesota, sempre più in crisi. L'azzurro entra subito nel primo quarto ma in 7' fallisce tre triple. Toronto cade a Portland e per il Mago 19' con due punti a referto (1/3 da due, due rimbalzi, un assist e una stoppata)

NEW YORK, 20 Dicembre 2007 - Golden State supera Minnesota mentre Toronto cade a Portland.
Minnesota-Golden State 98-111
Troppo forti questi Warriors per i Timberwolves i quali resistono un tempo poi crollano nel terzo quarto. Minnesota deve anche rinunciare all’ex bolognese Marko Jaric, a casa con l’influenza, ma mette in difficoltà Golden State nel primo tempo. Poi si sveglia Al Harrington e nel terzo quarto gli ospiti riprendono in mano le redini del match. Don Nelson mescola le carte e a sorpresa fa uscire Marco Belinelli per primo dalla panchina a 4'03'' dalla fine del primo quarto. L'azzurro non è fortunato perché i Warriors non sono lucidissimi in attacco e Marco si fa contagiare dall'imprecisione generale fallendo le tre triple tentate. Beli comunque lavora molto senza palla in attacco e prova a dare il suo contributo in difesa. Sette minuti più tardi il giocatore bolognese torna in panchina con i Warriors sotto di sette punti (39-32). Minnesota approfitta dei problemi offensivi della squadra di Don Nelson e, grazie alla buona vena di Gerald Green, arriva anche al +14. Nel finale del tempo però i Warriors trovato un minino di ritmo e vanno al riposo sotto 62-54. I padroni d casa sentono di poter fare l’impresa ma il terzo quarto cambia tutte le prospettive. Harrington è immarcabile, Stephen Jackson e Baron Davis fanno il resto e Golden State mette alle corde Minnesota piazzando un parziale di 37-17. Una volta avanti la truppa di Don Nelson non ha problemi a controllare il match portando così a casa un meritato successo. I Timberwolves, con solamente tre vittorie all’attivo e 21 sconfitte, devono convivere con il peggior inizio di campionato nella storia della franchigia.
Minnesota: Jefferson 24 (10/17), McCants 23, Green 18. Rimbalzi: Jefferson 14. Assist: Telfair 8
Golden State: Harrington 25 (4/9, 4/5), Ellis 24, Jackson 20, Davis 18. Rimbalzi: Biedrins 15. Assist: Davis 10
Portland-Toronto 101-96
I Raptors non riescono a raffreddare i caldissimi Blazers che conquistano così il loro nono successo consecutivo. Toronto deve però recitare il mea culpa per aver giocano in maniera decisamente deludente le fasi più importanti dell’incontro. Gli ospiti, infatti, dopo un buon primo tempo, chiuso avanti 56-51, rimangono davanti ai Blazers per buona parte della ripresa, arrivando anche al +7. Ma nell’ultimo quarto Brandon Roy sale in cattedra e Travis Outlaw ritrova ritmo in attacco. Toronto inizia a fare confusione e litiga con il canestro mettendo solamente 13 punti a referto nella frazione. I problemi offesivi dei Raptors permettono così a Portland di riprenderli e di superarli a metà dell’ultimo quarto. Un buon Josè Calderon prova a infastidire i padroni di casa ma i Blazers non sbagliano più nulla e centrano così il successo. Nulla di trascendentale per Andrea Bargnani il quale rimane in campo 19’ (comunque il suo minutaggio più lungo post infortunio) e chiude con due punti a referto (1/3 da due, due rimbalzi, un assist e una stoppata). Continua così il momento non felicissimo per Andrea Bargnani, il quale da quando è rientrato dopo l’infortunio al ginocchio, in sei partite non è mai andato in doppia cifra. Ma Maurizo Gherardini sembra avere un’altra spiegazione per i recenti problemi dell'azzurro. "Credo che in questo momento Andrea sia stanco sia fisicamente che mentalmente – commenta l'assistant gm dei Raptors – per la prima volta nella sua carriera non si è mai fermato, avendo giocato d'estate con la Nazionale e adesso sta faticando". L’infortunio però ha fatto la sua parte se è vero che Bargnani ha chiuso il mese di novembre con 11.9 punti e 4.7 rimbalzi di media, mentre a dicembre, dopo il problema al ginocchio, l'azzurro viaggia, con un minutaggio limitato, a 2.7 punti e 1.3 rimbalzi di media.
Portland: Roy 25 (7/11, 3/5), Aldridge, Webster 15. Rimbalzi: Roy 9. Assist: Roy 8
Toronto: Calderon 19 (8/14, 1/2), Bosh 18, Parker 16. Rimbalzi: Bosh 11. Assist: Calderon 9.
Simone Sandri


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LeBron James vince
la sfida titanica con Kobe

Cleveland fatica ma vince la sfida con i Lakers, resa spettacolare dal confronto diretto delle due star. Colpo di New Jersey a Miami, mentre a Denver servono ben due supplementari per superare di un punto Houston

New York, 21 dicembre 2007 – Con un grande Vince Carter nel finale i Nets superano gli Heat dopo un supplementare. I Cavs superano a fatica i Lakers con 33 punti di LeBron James. Doppio overtime a Denver dove i Nuggets superano Houston con un’invenzione di Anthony Carter.
Miami-New Jersey 103-107 (OT)
Gli Heat, reduci dalla sconfitta al supplementare ad Atlanta la sera prima, sono costretti dai Nets a giocarsi di nuovo tutto in overtime e non hanno sufficienti energie per compiere l’impresa. Jason Kidd scende in campo a Miami dopo un blitz in California per motivi familiari e le telecamere colgono "Mr. tripla doppia" in campo mentre sbadiglia. I Nets restano in partita con i canestri di Jefferson, Carter e Allen, unici giocatori a combinare qualcosa di buono in attacco nel primo tempo, perché la difesa non trova risposte a Dwyane Wade. L’asso di Miami segna 17 punti nel terzo quarto ed è a tratti incontenibile e gli Heat sembrano avere in pugno la gara. Ma New Jersey non molla e pur con molti alti e bassi è ancora viva negli ultimi minuti. Le squadre vanno all’overtime dopo un finale rocambolesco: col punteggio sul 92-91, i Nets hanno la palla in mano per vincere la partita e Carter infila una spettacolare tripla (92-94) a 10" dal fischio finale. Miami replica con un canestro sulla sirena di Udonis Haslem ancora più clamoroso. Si va al supplementare e New Jersey dimostra più freschezza e lucidità. Con 5 punti di Josh Boone e 4/4 dalla lunetta del match-winner Vince Carter i Nets tornano al successo. Wade, autore di 39 punti nel tempo regolare, segna solo un canestro nell’overtime.
Miami: Wade 41 (15/23), Haslem 18, Wright 13. Rimbalzi: Haslem 12. Assist: Wade 6. New Jersey: Carter 31 (9/23, 10/10), Jefferson 29 (10/18), Allen 18 (9/11). Rimbalzi: Kidd 11. Assist: Kidd 10.
Cleveland-L.A. Lakers 94-90
Mike Brown, imbufalito dopo l’orribile prova difensiva dei Cavs a New York, chiede ai suoi giocatori un difesa all’altezza e LeBron James risponde bloccando Kobe Bryant nelle fasi cruciali dell’incontro. Le due stelle si marcano a vicenda negli ultimi due minuti con il risultato in bilico e la pressione di James su Kobe gli fa commettere due errori al tiro. I Lakers fanno 0/8 negli ultimi quattro minuti e Daniel Gibson è preciso dalla lunetta e firma la vittoria con 2/2 a 3" dalla fine, mentre Bynum sbaglia entrambi i liberi poco prima. “Bryant è decisamente il giocatore più esplosivo del campionato” ha detto nel post game LeBron James, aggiungendo di avere un enorme rispetto per l’avversario dopo l’esperienza con team USA l’estate scorsa, che ha visto i due fenomeni protagonisti di grandi sfide uno contro uno in palestra.
Cleveland: James 33 (12/29), Gibson 15, Ilgauskas 12. Rimbalzi: Varejao 15. Assist: James 5. L.A. Lakers: Bryant 21 (8/22), Odom 19 (9/12), Bynum 17. Rimbalzi: Odom e Bynum 11. Assist: Bryant e Fisher 5.
Denver-Houston 112-111 (2 OT)
Ci sono voluti ben due supplementari ai Nuggets per avere la meglio sui Rockets, giunti a Denver senza Tracy McGrady. Carmelo Anthony aggiusta la mira nel secondo tempo dopo un disastroso primo tempo e Denver resiste all’avversario che cerca la vittoria disperatamente. In una gara con il risultato sempre in bilico e caratterizzata da cattive percentuali da entrambe le parti, Denver non trova il canestro per oltre quattro minuti nei supplementari. Camby segna il suo primo canestro della serata nell’ultimo minuto del secondo overtime dando il +2 ai Nuggets. Replica subito Battier con una tripla, ma Atkins ribalta il risultato con un jumper perfetto a 20" dalla fine firmando il 109-110 per Denver. Houston non si arrende e affida a Yao l’ultimo pallone. Il centro cinese viene fermato fallosamente da Najera e converte 2 liberi dalla lunetta illudendo Houston. Invece Anthony Carter diventa l’eroe della partita inventando un canestro all’ultimo secondo e consegnando la vittoria a Denver.
Denver: Anthony 37 (13/32), Iverson 36 (14/30). Rimbalzi: Camby 18. Assist: Iverson 9. Houston: Yao 26 (9/22), Head 22. Rimbalzi: Yao 19. Assist: Alston 10.
Adriana Galimberti

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children free ebook
view post Posted on 6/12/2010, 10:50




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