BASKETTOPOLI, il basket truccato

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beciuref
view post Posted on 6/5/2009, 10:58 by: beciuref




BASKETTOPOLI: LE MAIL DEGLI ARBITRI IACOMUCCI E LUONGO CONTRO IL SISTEMA
Le avvisaglie del caso "Baskettopoli" si possono cogliere già nel 2007. Il primo atto d'accusa al sistema che per anni avrebbe controllato arbitraggi ed esiti dei campionati di serie B e C è contenuto nella lettera di dimissioni inviata ai vertici del Cia nazionale e regionale e dell'Aiap dall'arbitro pesarese Alberto Iacomucci il 4 marzo di due anni fa. Due mesi dopo arriva la mail dell'arbitro casertano Vincenzo Luongo al presidente del Comitato italiano arbitri in carica Giovanni Garibotti, al presidente del Coni Gianni Petrucci, della Fip Fausto Maifredi, alla Procura federale, alla Lega maschile e femminile, al presidente Aiap Luciano Tola. Due documenti dal tenore diverso, ma con un unico obiettivo: tagliare i ponti con un mondo, per i due "fischietti", dominato da un'oligarchia in grado di decidere i destini delle società impegnati nelle minors e stabilire a tavolino gli avanzamenti di carriera dei direttori di gara. Due documenti che avevano portato all'apertura di un'inchiesta della Procura federale conclusa con un nulla di fatto. A distanza di due anni le lettere sono finite agli atti dell'inchiesta avviata dalla magistratura reggina con i primi provvedimenti, sotto forma di applicazione della misura cautelare dell'interdizione dei pubblici uffici a Giovanni Garibotti (presidente del Cia fino a novembre 2008, poi supervisore dei Commissari speciali), Giovanni Battista Montella e Alessandro Campera, rispettivamente responsabile del settore e designatore. I due arbitri che si erano scagliati contro il sistema erano stati tra i primi a essere sentiti dagli investigatori del Compartimento della Polizia Postale della Calabria. Entrambi avevano confermato le accuse e avevano aggiunto nomi, fatti e circostanze per provarne la veridicità. Alberto Iacomucci aveva spiegato che la decisione di dimettersi l'aveva maturata in seguito alla partita del campionato di C1 arbitrata a Passo Corese tra Guidonia e Marigliano: Iacomucci si dichiarava «offeso e rammaricato» e chiedeva di essere iscritto per l'anno successivo nelle liste regionali-provinciali Marche. «Dopo 12 anni che svolgo con dedizione e attaccamento questo ruolo – scriveva – mi risulterebbe quasi impossibile fare a meno di questo sport che mi ha dato tanto». Il "fischietto" pesarese puntava il dito contro quello che definiva come «un sistema che sta distruggendo il mondo arbitrale», e concludeva il suo sfogo sostenendo: «Siamo solo dei numeri in mano alla Federazione ma siamo persone che fanno sacrifici e incorrono in rischi tutte le settimane. E come tali meritiamo almeno rispetto». Vincenzo Luongo, da campano, aveva scelto un taglio umoristico per la sua denuncia: raccontava le sue vicissitudini sotto forma di un brutto sogno popolato dai personaggi del mondo del basket. A cominciare da Giovanni Garibotti accusato di chiudere gli occhi davanti alla violazione delle regole. Luongo si disperava per problemi a mantenersi in perfetta forma, rispettando delle tabelle considerate assurde, mentre tanti suoi colleghi – a suo dire – pur essendo in sovrappeso si vedevano "condonati" i chili di troppo e avevano disco verde verso le serie superiori. Il fischietto campano ricordava anche quando veniva sfidato da Garibotti a prevedere i tre promossi a fine stagione e lui, senza alcuna difficoltà, aveva detto «la terna che pure i muri sapevano». Luongo raccontava, inoltre, l'episodio registrato in occasione di una partita di B Eccellenza nelle Marche, giocata nel 2006, quando il Commissario speciale sarebbe stato consigliato da Giovanni Battista Montella a non dare più di 65 all'arbitro. E poi parlava di un altro episodio con protagonista Alessandro Campera che avrebbe sollecitato un Commissario a dare una «lezione» all'arbitro Morante, reo di «rompere...». Chiudendo la sua lettera, Luongo chiedeva alla Procura federale di indagare su tutto ciò che accadeva di strano nel mondo del basket a cominciare da «certi giri di telefonate che settimanalmente intasavano le linee sull'asse Campania-Sicilia, tra arbitri e commissari, al fine di ottenere favori per i propri protetti impegnati nelle zone suddette». Paolo Toscano - GDS
 
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32 replies since 30/4/2009, 11:18   2528 views
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